L'altra sera m'ero messo in testa di fare una cena in stile persiano e siccome m'era rimasto poco tempo per prepare il dolce, affaccendato com'ero tra imitiazioni di lavash e barberi, sono andato a rispolverare la ricetta dei buonissimi tut dal sito di Sanam.
Toot, tout, tut, dulces típicos del día Noruz en Persa |
Come dice Sanam, i tut sono dolcetti tipici del capodanno persiano e guarda caso, il giorno cadeva proprio il 20 di Marzo. Neanche a farlo apposta!
Il nome tut in farsi significa mora di gelso, quelle bianche in particolare e la forma di questi dolcetti ricorda proprio questi frutti "dimenticati", così comuni un tempo nelle nostre campagne, quando si allevavano i bachi da seta.
Se amate i dolcetti a base di pasta di mandorle nello stile mediorientale, non potete perdervi i tut, con il loro profumo di acqua di rose, bastano pochi minuti per preparare una vera squisitezza. Più tardi mi sono accorto che anche Azita, aveva la sua ricetta con l'aggiunta di cardamomo macinato e già m'è venuta un'insopprimibile desiderio di provare anche questa versione...
Ingredienti:
1 tazza di mandorle pelate non tostate
1 tazza di zucchero a velo non vanigliato
2 cucchiai da cucina di acqua di rose
un po' di zucchero semolato per la decorazione
30 pistacchi
Procedimento:
fare i tut è veramente molto semplice, si prendono le mandorle pelate, ma non tostate, si macinano finemente per ottenere la farina e si mescola con lo zucchero a velo (che si ottiene macinando lo zucchero semolato in un macinino da caffè).
harina de almendras mezclada con azúcar glas |
masa obtenida agregando dos cucharadas de agua de rosas |
La masa final se presenta blanda y muy fácil de manejar. |
Los tuts listos para comer con sus pistaches |
16 commenti:
http://ilmondodiluvi.blogspot.it/2012/03/tut-dolcetti-armeni.html li ho fatti subito! grazie per averli fatti e segnalati.. interessantissimo anche il blog di cucina armena.
BUOONI ! :)
Caspita, che riflessi Luisa, son contento che tu ne sia rimasta entusiasta.
Ciao!
FANTASTICI. Secondo me, le Mille e una notte hanno proprio quel gusto lì. Grazie Flavio
Aquí en españa preparamos un dulce muy parecido llamado hueso de santo, lo rellenamos con yema y es una gozada!
Brava Utonta, hai sintetizzato benissimo l'esperienza sensoriale :-)
Ay que ricos Miss, acabo de ver una imágenes después de tu comentario, deben ser deliciosos, uno de estos días los voy a hacer.
Gracias Miss!
Qué bonitos dulces, se me antojan con cardamomo. Parecen pequeñas velitas con la llama arriba del pistacho.
Un saludo de este lado
ma se li faccio con la pasta di mandorle a cui aggiungo l'acqau di rose secondo te vanno bene lo stesso?
Carmen,
tienes razón, es que por alguna razón a mi se me ocurrió ponerlos parados, pero se supone que la forma de estos dulces recuerde al fruto que se llama morus alba y en muchas fotografías salen acostados.
Un saludo!
Pulciosa,
ma per pasta di mandorle s'intende la mandorla macinata con già lo zucchero?
In quel caso penso proprio che basti aggiungere un po' di acqua di rose e, volendo, il cardamomo pestato, sempre che la pasta di mandorla mantenga questa proporzione di 1:1 tra mandorle e zucchero seppur volumetrica...
Ciao!
grazie tlazzino
Me gusta mucho como ha quedado la receta, explicas muy buen la receta y las fotos del plato son inmejorables, Enhorabuena por el post!
Restaurantes Madrid,
gracias por tu comentario, como te habrás dado cuenta no soy un fanático de la fotografía, estas salieron decentes de puro churro :-)
Saludos!
santi "petit beurre"...non ci sarei mai arrivata a tutte queste ricette che mi interessano da morire! ciao Ilaria
Ilaria,
ben arrivata, come diceva (quasi) il Sommo Poeta, galeotti furono i petit-beurre e chi li fece... ;-)
A bientôt!
Tlaz
Qué lindos dulces!, a mi también me parecieron como velitas los tut
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