Negli ultimi giorni trascorsi a Città del Messico, per un motivo o per l'altro, m'era capitato di parlare spesso con amici delle mestizas di Pericos, Sinaloa, ragion per cui, tornati obtorto collo nel sedicente Bel Paese, sopravvenne il desiderio irrefrenabile di farne un'imitazione.
mestiza, última versión, el piloncillo derretido es delicioso! |
Insomma, tornato all'ovile e riattivato il mio fido forno a legna pizza-party, ho sfornato quasi subito una prima volenterosa imitazione delle mestizas, seguita poi da altri due tentativi nei mesi successivi.
Ma perché si chiamano mestizas?
Il nome simbolizza l'unione delle culture, quella indigena e quella europea presumo, rappresentate dai due impasti a base di farine diverse, harina morada, così detta perché contiene una parte minoritaria di crusca e di germe di grano e harina blanca. Il ripieno delle mestizas è piloncillo, cioé lo zucchero grezzo venduto in coni durissimi che persino col martello si fa fatica a romperli, se volete vedere come si produce, vi consiglio questo video molto suggestivo segnalato dalla mia amica Nora.
Insomma, non si tratta (ancora) della vera ricetta delle mestizas, ma di un volenteroso tentativo che nella sua seconda versione, a parere di mia moglie, s'avvicina abbastanza all'originale.
In sequenza vi mostro le tre versioni successive che ho provato a fare con piccoli aggiustamenti.
La ricetta che do è frutto degli esperimenti e non è detto che in futuro non sia destinata ad essere ulteriormente modificata...
mestiza partida, primera versión |
mestiza partida, segunda versión |
mestiza, tercera versión |
per l'impasto interno
300g farina tipo 0
160ml acqua
un pizzico di sale
4g di lievito di birra
50g di zucchero semolato
per l'impasto esterno
200g di farina tipo 0
100ml acqua
10g strutto
25g di crusca
20g di germe di grano
40g di zucchero di canna grezzo (piloncillo, mascabado o guarapo)
per il ripieno
150g di zucchero di canna grezzo (piloncillo, mascabado o guarapo)
50g di farina se non volete che il piloncillo rimanga liquido
Procedimento:
cominciate con l'impasto interno, sciogliendo il lievito con un po' di zucchero e poi impastate con il resto degli ingredienti. Mettete a lievitare fino al raddoppio del volume.
Procedete con il secondo impasto che non ha bisogno di lievitazione, per cui mescolate tutti gli ingredienti fino ad ottenere una massa omogenea. L'ultima volta per questioni di tempo ho lasciato gli impasti a riposo due giorni al fresco e con mia sorpresa era abbastanza lievitato anche il secondo impasto che non conteneva lievito, evidentemente la crusca e il germe di grano contenevano del lievito "naturale" che ha agito efficacemente con il prolungato riposo.
Quando l'impasto interno è pronto, si formano 8 o 10 palle che poi stendete con l'aiuto del mattarello e al centro metterete un mucchietto di zucchero di canna grezzo e basta se volete ottenere un ripieno liquido o una miscela contenente anche farina se lo volete più denso. Ripiegatela in due in attesa di rivestirla con l'altro impasto.
primera etapa de una mestiza, piloncillo en el centro de la masa blanca |
estrenando el aparatito que me regaló Gaby para sellar las mestizas |
una charola de mestizas listas para el horno |
las mestizas en el horno de leña |
una charola de mestizas recién sacadas del horno |
8 commenti:
Hola Flavio,
Algo paso porque no recibi esta receta en mi buzon. Se antojan con este frio. MAs con el piloncillo.
Vine a tu blog porque quiero ver que receta tienes de pizza y hacer tu version. Asi que por aqui voy andar buscando.
Saludos y que enten bien,
Mely
Andale Mely,
una mestiza caliente con su piloncillo derretido, pero ojo, no te quemes la lengua, eso pasa a menudo con el piloncillo hecho miel!
Otra receta con el piloncillo que quiero volver hacer son las coyotas, pero tampoco tengo una receta de esas y la primera vez no me gustó como salieron.
Ciao!
Ese horno les debe dar un sabor muy especial y sobre todo delicioso me encanto la receta mil gracias, saludos.
Hola Norma,
el horno de leña me cambió bastante la vida, no pasa semana sin que venga alguien a comer pizza o lo que sea :-)
Gracias!
Un saludo
Flavio, qué bonita foto del pancito en la chimenea. Todas las recetas de panes con piloncillo son deliciosas. Me recordó una coyota tus meztizas, un abrazo
Carmen,
si tienes una receta de coyotas de confianza, me la pasaaas? :-)
Las hice una vez pero no me gustó como salieron, para mi tenían demasiada manteca en la masa, pero quien sabe, nunca he probado una verdadera coyota (y tampoco una verdadera mestiza) así que ando a ciegas.
Tienes razón, los pan-dulces que llevan piloncillo no tienen abuela.
Gracias por pasar Carmen!
Aaaaaaay... yo quiero!!!!
Y un atole también, con este chingado frío!
Paisana,
pero también un chocolate caliente al estilo italiano se me antoja mucho con toda esta nieve, aqui vamos por los 40 centímetros y sigue cayendo.
Un beso a la chiquita y un abrazo para ustedes!
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