Se pensate che me la passi a mangiare tutto il tempo, beh, vi sbagliate. Quasi. Rimanere per svariate settimane a Città del Messico mi ha permesso di visitare nuovi luoghi e rivisitare alcuni di quelli in cui ero già stato.
alistando el Zócalo para las fiestas patrias |
Iglesia de Jesús Nazareno donde está enterrado Hernán Cortés (nicho con placa roja) |
Non si può dire che sia una figura amata dai messicani nonostante che di fatto sia il fondatore del Messico "moderno", nel bene e nel male.
changarrito de panes de Valle de Bravo |
soletas de la pasteleria Suiza |
Che dire poi delle commoventi soletas (alias savoiardi morbidi ovvero pistoccheddus o pistokkeddos della tradizione sarda) della pasteleria Suiza del Parque España?
gorditas de nata |
buffet libanés en el restaurante Miguel, muy rico! |
riquisimo café turco en el restaurante Miguel |
Tra i miei preferiti, il ristorante libanese Miguel, di lunga tradizione e frequentazione della comunità libanese locale, dove potete gustare un delizioso buffet di specialità mediorientali o ordinare alla carta a prezzi ragionevoli. Purtroppo Salma Hayek non era presente, ma mi hanno assicurato che verrà senz'altro la prossima volta...
Ci fu un tempo in cui Città del Messico era attraversata da torrenti dove la gente poteva perfino permettersi di fare il bagno. Non mi riferisco alla gloriosa Tenochtitlán degli aztechi, bensí alla splendida città coloniale di metà ottocento. Tre isolati dietro a Palacio Nacional, in pieno centro storico, sopravvive l'edificio della Alhondiga, con il vecchio ponte che attraversava il fiumiciattolo antistante.
Una bella reliquia del passato che alcuni volenterosi giovani architetti tanto geniali quanto matti vorrebbero far rivire almeno in parte con un sorprendente progetto di ricreazione di alcuni fiumi interrati.
Se ci riuscissero, sarebbe veramente rivoluzionario per questa città tanto bella quanto pazzesca.
Che Città del Messico sia pazzesca e bellissima non lo dico solo io, ma anche il mio scrittore messicano preferito, Paco Ignacio Taibo II. Ho avuto la fortuna di capitare qui quando l'istituto nazionale delle belle arti ha deciso di rendere un omaggio alla carriera di Taibo II e lui, oltre a rendere indimenticabile la conferenza con quelle che lui chiama salvajadas (ossia le invettive contro questo o quel potere senza risparmio di aggettivi coloriti), al termine si è gentilmente prestato ad autografi e foto ricordo con i fans...
un aficionado lector con Paco Taibo II |
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