Con la ricetta di oggi, le costine di puledro alla "o la va o la spacca" altrimenti dette "alla come viene viene", voglio inaugurare una nuova categoria tra le molte che già affollano questo blog, quella delle ricette improbabili o difficilmente ripetibili, una specie di sublimazione dell'arte di riciclare gli avanzi di cucina spacciandoli per piatti lungamente ponderati.
Poi, pensandoci bene, non era la prima volta che presentavo una ricetta improbabile, così ho deciso di infilare anche la ricetta delle scorze di melanzana riciclate e ho già altre due o tre ricette che scalpitano per fregiarsi del titolo di ricetta improbabile (ma buonissima, eh!).
Non so come vada a casa vostra, ma a casa mia ogni tanto ci si ritrova con dei rimasugli e siccome solitamente sono troppo poco per farci una porzione singola o troppo per finirli da soli, capita che tocchi inventarsi una maniera più o meno raffinata di smerciarli, possibilmente cavandoci qualcosa di buono o di commestibile se non altro.
Il guaio è proprio quando esce un piatto succulento ma difficilmente ripetibile, come in questo caso :-)
E dopo chi ce la fa a rifarlo uguale se è la mescolanza di due o tre combinazioni cosmiche?
Ad esempio, la ricetta di oggi è nata casualmente a seguito di alcune "fortunate" circostanze, tipo quella di aver dimenticato in frigo delle costine di puledro comprate diversi giorni prima, aver trovato un peperone sepolto in un cassetto, un fondo di bottiglia di vino bianco malvasia rimasta dopo una cena con amici e il voler eliminare a tutti i costi un avanzo di carciofi alla romana non abbastanza alla romana, anche se di bell'aspetto.
Questo per dire che più che darvi una ricetta, oggi vi propongo un'idea, da aggiustare come vi pare, in base a quello che vi è rimasto in frigo e rigorosamente senza acquistare gli ingredienti apposta.
Ingredienti:
1Kg di costine di puledro (o di maiale o anche agnello)
1 peperone verde
1 cipolla grossa
1 carota grossa
1 bicchiere di vino bianco malvasia
avanzo di carciofi alla romana e relativo intingolo
2 cucchiai d'olio extravergine
1 foglia di alloro
1 rametto di timo fresco
1 rametto di maggiorana fresca
5-6 grani di pepe nero
sale q.b.
acqua q.b.
Procedimento:
nella pentola in cui si effettuerà la cottura, soffriggete il trito di cipolla e carota per qualche minuto, poi rimuovete il soffritto e tenetelo da parte. Fate rosolare la carne nella stessa pentola con due cucchiai d'olio (mica vogliamo sprecare le pentole per cucinare degli avanzi!) a fuoco medio finché non sarà ben dorata su tutti i lati. Unite nuovamente il soffritto e aggiungete il vino, poi coprite la carne con acqua tiepida.
Successivamente aggiungete anche le spezie e proseguite la cottura, che sarà piuttosto lunga, a fuoco bassissimo e con coperchio. Dopo un'ora aggiungete il peperone, arrostito sulla fiamma e sbucciato (così come si fa con i chiles messicani), tagliato a cubetti o a strisce.
Quando la carne sarà tenera, dopo circa 2 ore e mezza dall'inizio, spegnete e aggiungete i carciofi eventualmente smembrati assieme al loro condimento, mescolate bene e servite.
Insomma, di questo non ne è avanzato da dover nuovamente riciclare :-D
Turista a Pistoia
4 giorni fa
15 commenti:
Costine di puledro?..mai provate..mhmmm l'aspetto del tuo piatto ricreato pero' è davvero molto allettante..bravo! cosi' si fa, mai buttare via niente ;)
baci
Caro Tlaz, per noi che cuciniamo tutti i giorni e da tanti anni, sai quanti i piatti o la va o la spacca...
Traggo ispirazione dalle tue preparazioni, soprattutto le più tradizionali,perchè mi piace mangiare piccante(quasi fino al delirio) e poi ho un marito vissuto in Venezuela che ritrova nelle tue ricette molti sapori del passato.
Sto cercando di procurarmi lo spazio per comprarmi anch'io il forno a legna e posso solo immaginarmela la gioia che si prova a sfornare il pane!
Sono alla ricerca da molto tempo di una tortilladora in ghisa. Certo posso preparare le tortillas a mano, ma vuoi mettere la scena,quando ci sono amici...Non l'ho ancora trovata, ce ne sarebbe una in legno, ma non è la stessa cosa, oppure dovrei comprarla in Francia...
Ti sarei grata se tu conoscessi qualcuno che la vende e potessi darmi il suo indirizzo. Se vuoi, puoi scrivermi alla mia posta elettronica.
Grazie ancora.
Marineva
Mary,
"mai" è una parola grossa, a volte per quanta fantasia uno ci possa mettere, vince la pattumiera...
Ciao!
Tlaz
Marineva,
ho fatto una breve ricerca ma l'unica macchina per tortillas è quella in legno che hai già visto (che probabilmente funziona benissimo eh!).
Se è per questioni scenografiche, allora il massimo è farle a mano (mica semplice!) oppure usare la tecnica di Mely, prendendo una teglia da forno, un ritaglio di sacchetto di plastica da freezer e usarlo come pressa spingendoci sopra, ti assicuro che funziona alla grande.
Ciao e grazie!
¿¡¿Te comes los potrillos?!?
Ahora sí me sorprendiste, mi estimado Tlaz... yo me quedo con las de cordero. No sé por qué no me da ansias comer cordero y potros sí : P
Paisana,
nos los comemos muy rara vez, pero esta vez vi las costillas en la tienda del carnicero y se me antojaron. Cuando se trata de carne nomas compro si veo un corte que se me antoja mucho, si no dejo de comprarla.
Un beso para las dos mexicanas y un abrazo al paisano!
Il puledro noooo! A me veramente non piace nemmeno l'idea della carne di cavallo :-/
pulciosa,
sei obiettrice d'incoscienza?
:-)
Ciao Tlaz,
permettimi di risponderti. E' perchè preparo a mano piadine e crescentine da tempo che volevo fare un pò l'"esotica" usando la tortilladora. Infatti lavorare l'impasto a mano da grande soddisfazione, anche se non viene perfetto. E' l'amore per gli zavagli, tradotto anche caccavelle, che mi fa cercare gli arnesi più curiosi in cucina.
Si trova ancora a Modena,nelle macellerie equine, il somarino?
Nella campagna la primavera si è prepotentemente presentata, ve ne siete accorti voi in città?
Saluti.
No tlaz, non sopno obiettrice (anche perchè non ho una coscienza :-) ) però mi fa impressione il cavallo. Sarà forse perchè una volta ne ho incontrato uno per strada agoonizzante, appena investito da un camion :-(
Marineva,
la carne di somaro a detta del macellaio è introvabile, anzi lui sostiene che quando qualcuno spaccia stracotti di somaro o mente spudoratamente oppure non sa di mentire...
Mi sa che per trovare dei veri somari di questi tempi bisognerebbe andare a Montecitorio più che in campagna ;-)
Pulciosa,
ognuno ha diritto ai propri tabù, io, per esempio, non riesco a farmi piacere né il fegato, né le animelle, ma vedi che il giropanza si è sviluppato ugualmente... ;-)
Sono daccordo con te sui veri somari!
Queste costine devo essere una bomba!! già le foto fanno venire l'acquolina in bocca!!
Sonnacchiosa Myriam, son contento che siano state di tuo gradimento :-)
Certo, se ci fosse stata pure una fettina di polenta abbrustolita da riciclare, sarebbe stata proprio la morte sua.
Ciao!
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