Ebbene sì, reduce dalle mie strameritatissime e brevissime vacanze in Gringolandia, vi anticipo che devo mettere ancora insieme le idee, ma di carne al fuoco ce n'è tanta.
Devo relazionarvi su una vacanza culinariamente assai interessante e varia, grazie alle iniziative di mia moglie e del parentado e alla inossidabile tempra di scopritore di ristoranti del mio amico Arrigo, modenese di stanza a San Francisco, il quale è riuscito nell'epica impresa di farmi cenare in tre ristoranti diversi nella stessa sera (si sa, quando manca il tempo bisogna darsi da fare...). Il giorno dopo invece ci siamo limitati a due.
Il festival gastronomico vero e proprio è cominciato con mia moglie che mi ha portato in pellegrinaggio nel ristorante della mitica Biba, con tanto di foto assieme alla leggendaria cuoca, il cui accento bolognese è rimasto tale quale nonostante gli oltre 40 anni di residenza a Sacramento, California.
Trasferitomi temporaneamente a San Francisco per motivi di lavoro, il buon Arrigo, stimato cervello fuggito tempestivamente all'estero, mi ha preso in ostaggio e mi ha costretto a mangiare in un ristorante giapponese da film-cult, forse con la regia di Akira Kurosawa e fin qui non ci sarebbe nulla da eccepire se non fosse che avevamo già cenato in precedenza in un ristorante marocchino. Ne sono uscito vivo per miracolo, ma non potevo perdermi la performance straordinaria di Noburu-San, personaggio degno dei sette samurai.
Prometto di relazionare quanto prima anche sugli svariati ristoranti libanesi, messicani, americani, thailandesi, indiani e italiani che completano il tour.
Purtroppo ho scattato poche foto perché di sera le luci soffuse impedivano alla mia sgangherata fotocamera da cellulare di ricavare foto degne, però di chiacchiere, come sempre, cercherò di essere munifico.