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martedì 4 marzo 2008

Risotto alla birra scura Ceres Stout

Come l'attento lettore/lettrice avrà notato, a me piace molto cucinare con la birra.
Questo bel risottino alla birra scura è in realtà una vecchia scoperta, lo faceva ogni tanto la mi' mamma, home dihono i toshani, quindi non ne rivendico la paternità, ma solo la discendenza.

Ora, per movimentare un po' la situazione, posso lanciare la sfida di trovare una birra scura che si sposi meglio della qui presente Ceres Stout, la lussureggiante danese che, secondo il mio immodesto parere, è proprio la morte sua. Infatti le altre birre scure provate nel corso dei secoli mi hanno sempre lasciato perplesso. O sapevano troppo di liquirizia (vedi Guinness) oppure erano troppo insipide. Ottime birre da bere sicuramente, ma non all'altezza della situazione culinaria.
La Ceres Stout invece è una birra dal gusto piuttosto amaro (che verrà appunto mitigato dal dolcino della panna liquida fresca), è corposa senza essere extraforte, ha un aroma decisamente unico ma non bizzarro come certe birre aromatizzate.
Forse si potrebbe trovare una valida alternativa in qualche pregiata birra belga o ceca, ma lascio volentieri questo compito come esercizio allo studente, come diceva l'astuto prof. di fisica quando non era in vena di spiegazioni.

A proposito di esercitazione ed assaggi, cadeva giustappunto qualche mese fa il ventennale della visita guidata allo stabilimento della birra Carlsberg a Copenhagen, dove, al termine del giro turistico, venimmo esortati ad assaggiare i vari tipi di øl, come dicono i danesi. Mentre ricordo molto bene l'entrata nello stabilimento, non ricordo praticamente nulla dell'uscita, colpa forse della sesta o settima bottiglietta gentilmente offerta dalla guida con dei simpatici baffoni alla "Cecco-Beppe".

Bei tempi.

Ingredienti:
360g di riso (vialone nano, carnaroli)
1 bottiglia di birra scura (Ceres Stout consigliatissima)
mezza cipolla o ancora meglio uno scalogno
125ml di panna liquida fresca
sale q.b.
mezzo dado o un po' di brodo buono (300-400ml)
burro q.b.
olio extra q.b.
un pugnetto di prezzemolo tritato
parmigiano reggiano grattugiato ad libitum

Procedimento:
Se avete del brodo buono scaldarne circa 3 mestoli, altrimenti scaldare acqua con un mezzo dado. Soffriggere la cipolla con un cucchiaio d'olio e una noce di burro, senza farla diventare scura, deve appassire senza bruciarsi. Aggiungere il riso e mescolare bene, facendo tostare i chicchi. Mescolare spesso e dopo circa 5 minuti di tostatura, versare la bottiglietta di birra.
Aggiungere gradualmente il brodo, man mano che prosegue la cottura, il riso deve essere appena coperto dal liquido. Aggiustare di sale, senza esagerare, alla fine aggiungerete il parmigiano che sarà anch'esso salato. Verso la fine della cottura circa 15 minuti dopo l'inizio della bollitura, aggiungere la panna liquida (non quella cosiddetta da cucina!). Mantecate per bene e controllate di sale. A cottura pressoché ultimata, spegnete e aggiungete il prezzemolo e il parmigiano grattugiato, mescolate e coprite per un paio di minuti primi di servire.
Mi rendo conto che per chi non ha mai fatto un risotto le indicazioni possano sembrare un po' vaghe, però io non ho mai preparato un risotto con il cronometro, mi limito ad assaggiare e, quando mi sembra cotto, servo.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo mi convince poco. Ceres, panna...uhm...sembra uno sfizio da pub...

Byte64 ha detto...

Eh beh, che devo dire, farò lo sforzo, me lo mangerò tutto io.

E poi lo sapevo, voi gourmets appena sentite la parola panna, correte a farvi il segno della croce...

:-)

Anonimo ha detto...

Se ve buena la receta, aunque en lo personal la cerveza no me agarada mucho, pero ya en la comida la cosa seguro cambia

Saludillos!!!

Byte64 ha detto...

Hola Mau!
Gracias por tu visita, por fin me dejo un recado una verdadera mexicana de Roma ;-)

Oyes, Pienza no está nada lejos de aquí, la próxima vez que vengas por estos rumbos a buscar quesitos podrías hacer un esfuerzo y acercarte un tantito más a Modena, saleees?

Ciao!

Anonimo ha detto...

Hola, de donde salio tu pasión por la comida de mi tierra???, ya iré revisando tu blog para ver todo lo que has escrito....saludos y estamos en contacto.

Byte64 ha detto...

bueeeeno, la pasión por la comida de nuestra tierra, como tengo dos mexicanos en mi familia y solo falto yo pero no por cuestiones de amor, sino de papeles...

;-)

Anonimo ha detto...

Evvabbè ditelo che per frequentare devo fare un corso accelerato di lingua ispanica.
Il risotto mi incuriosisce, mi fa invidia invece il tuo chiù, che a me al liceo m'hanno portata solo allo stabilimento della coca-cola

Byte64 ha detto...

Sibbì,
20 anni fa avevo già messo le zampe fuori dal liceo da mò, anzi, praticamente le avevo messe già fuori anche dalla università...

E poi scusa, dire Coca Cola è come dire il Colosseo delle bevande.

Devo ricordarmi di mettere una ricetta messicana un po' gringa dove tra gli ingredienti si mette giustappunto la coca cola.

Ed è buonissima (speriamo che Lorenzo non mi tolga il saluto...)

:-D

Anonimo ha detto...

Flavio, io sono gourmet esattamente come lo sei tu. Non mi faccio il segno della croce per la panna, me lo faccio quando c'è chi ne abusa. morin diceva: " Sotto la panna tutti i tortellini sono uguali, come di notte tutti i gatti sono bigi'.

Un detestabile livellatore, decisamente antimeritocratico.
Buona giornata

Byte64 ha detto...

Il mio gourmet è affettuoso, beninteso, tu sei più gourmet di me perché continui a viaggiare (se non ho capito male), io ormai viaggio quasi solo con la fantasia...
Per essere gourmets ci vuole tanta passione, esperienza e secondo me pure talento innato.

A me a volte piacciono cose che ad altri fan schifo e mi chiedo se per caso non sono io ad essere troppo di bocca buona.

Nella fattispecie trovo che la panna svolga una sua funzione precisa (tra l'altro non è presente in dosi massicce), mentre nel caso dei tortellini non capisco nemmeno io a cosa serva.

In ogni caso, in tema di turtléin, ti consiglio una visita in un posto quasi mitico, almeno per chi sta nell'area modena-castelfranco, l'Osteria di Rubbiara (da Italo), un posto in cui abbondano gli aneddoti su gente messa alla porta quando chiedeva i tortellini con panna o la sostituzione del lambrusco con la coca cola...
Per non parlare del singolare rapporto uomo-donna che Italo instaura quando ti fa sedere a tavola, un vero spasso.

Non puoi non conoscerlo!

:-)

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