Oggi ho finalmente ricevuto dalla mia amica Sibilla, sopraffina cuoca partenopea e parte napoletana (cit. Totò), un pacco contenente nientepopodimeno che i celebri ministeriali di Scaturchio, come contropartita ad una torta Barozzi che le inviai tempo addietro, altra specialità gastronomica a cui, prima o poi, dovrò dedicare pure qualche riga. In realtà la mariuola non si è limitata a mandarmi i ministeriali, ma ha voluto strafare e mi ha riempito pure di pregiatissima pasta di Gragnano, che dovrò onorare con un sugo come si deve, a costo di andare ad estorcere la ricetta degli "scialatielli" al profumo di mare dal mio amico Domenico... e che diamine, ubi maior...
Ma, tregua alle ciance, la storia del ministeriale è stampata su una bella cartolina che accompagna la scatola in stile vagamente déco (vedi foto in basso), dentro la quale si celano i preziosi medaglioni di cioccolato ripieno.
In realtà sembra che la versione stampata sia stata rimaneggiata, perché manca il prologo piccante che diede inizio a tutta la saga, che invece è raccontato nella apposita pagina del sito ufficiale di Scaturchio, per cui non starò a ripetervela qua io.
Così come nel caso della torta Barozzi dunque la confezione semplice ma curata ci presenta una delizia del palato che si tramanda ormai da varie generazioni e che vanta estimatori in tutto il mondo.
Il ministeriale è una sublime fusione di profumi di cioccolato e rhum (negli ingredienti non confessano però l'uso del rhum, ma parlano genericamente di alcool e aromi), ma io giurerei che si tratti di rhum, in fondo è un binomio classico. Alla leggera presenza del liquore, che emana un'eterea fragranza all'apertura della scatola, si aggiunge la pasta di nocciole e probabilmente un tocco di vaniglia, divinamente uniti in un ripieno reso cremoso dalla presenza di latte e zucchero.
Si capisce dunque come mai l'iter amministrativo che condusse il ministeriale ai fini palati dei Savoia fu tanto lungo e travagliato, evidentemente tra assaggi e contro-assaggi gli zelanti funzionari statali diedero il meglio (o il peggio) di sé ed anche questo modello di burocrazia in fondo rimane una tradizione arrivata pressoché intatta fino ai nostri giorni, con qualche notabile eccezione.
Turista a Pistoia
4 giorni fa
4 commenti:
Oh tlazz, tu mi confondi e mi fai arrossire :))
Il ripieno cremoso, unico segreto estorto al signor Mario Scaturchio discendente dell'omonimo innamorato pasticciere, è a base di ricotta.
Altro non ci fu possibile carpire, ma ci sta bene lo stesso :)
Oh Sibbbbì, mi dichiaro estraneo ai tuoi arrossamenti, sei sicura che non si tratti di allergia alla cioccolata? :-D
Insomma, tu mi stai dicendo che sotto l'innocua dicitura "concentrato di latte" (o qualcosa del genere, vado a memoria...) bisogna ermeneuticamente evincere la presenza del sottinteso latticino?
Alla lezione sui dolci - nell'ambito del corso di cucina che testè frequentai - il Sig. Mario Scaturchio ci invitò a fare un giochino.
Questo : assaggiatene (di dolcetto) ancora uno e ditemi se avete capito cosa contiene.
Capirai che nessuno di noi si fermò al primo assaggio (considera che l'assaggio era costituito da un ministeriale maxi) e così dopo un po' lui ritenne opportuno svelare l'arcano.
Naturalmente non si è proprio sognato di darci dosi e proporzioni:( quindi il segreto è stato svelato a metà.
Ma ne fa spesso di questi corsi il signor Scaturchio?
In effetti per noi nordici è difficile pensare in prima battuta alla ricotta perché non si usa praticamente mai per fare i dolci.
Credo anche che non mi imbarcherei mai per fare i ministeriali, ci vuole l'attrezzatura da cioccolataio!
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